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La seconda impronta della matrice

di Fabio Tasso
  Matrix Reloaded
Data di pubblicazione su web 03/06/2003  
Matrix Reloaded è il seguito del film che, senza alcun dubbio, ha maggiormente segnato l'immaginario cinematografico, fantascientifico ma non solo, di questi ultimi anni; l'evento che ha impresso un marchio indelebile al passaggio dal secondo al terzo millennio, con una geniale miscela di effetti speciali, tecnica innovativa nelle arti marziali, tecnologia e filosofia orientale senza precedenti. Comprensibile, quindi, e pienamente giustificata, la frenesia quasi spasmodica con la quale è stato atteso da quanti hanno apprezzato le vicende di Neo, Trinity e Morpheus nel primo episodio. 


 

Matrix Reloaded
Matrix Reloaded


Matrix Reloaded è, va detto subito, un vero e proprio sequel; ovvero, un film che non potrebbe esistere come entità a sé stante, senza il suo predecessore e nemmeno senza Matrix Revolutions, che è stato girato in contemporanea e uscirà tra alcuni mesi. Impossibile da capire per chi non ha visto il primo Matrix, il secondo non perde tempo a presentare i personaggi e il contesto, e alla fine lascia tutte le linee narrative aperte, anzi possibilmente complicandole ancora di più e infittendo la già ricca trama di personaggi ed elementi apparentemente senza spiegazione. E' quindi, come tutti i "secondi film" delle trilogie, un passaggio interlocutorio ma obbligato, una tappa "fisiologicamente" (ci sia passato il termine) inferiore, che prepara al gran finale: a titolo di esempio, valgano pellicole comunque degnissime come L'impero colpisce ancora e Il signore degli anelli - Le due torri. Questo secondo episodio è l'evoluzione del primo: ne riprende i temi e le situazioni, complicandoli e amplificandoli.

L'idea centrale, già anticipata nel primo, è la difesa di Zion, la città in cui riparano gli ultimi esseri umani e che sta per essere attaccata da un enorme esercito di macchine. Per salvare il destino della razza umana, Neo, ormai cosciente della sua condizione di "eletto", e gli altri dovranno entrare e uscire dal Matrix, la cui struttura verrà spiegata in maniera ancora più precisa. E Neo, alla fine, arriverà al cospetto di colui che ha ideato tutto questo, dell'artefice della Matrice: il quale appare, coerentemente con le radici cristiano-bibliche di cui la saga è permeata (oltre al titolo di "eletto" attribuito a Neo, c'è anche il nome "Trinity", che fa riferimento alla Sacra Trinità), come un vecchio dalla barba bianca, rappresentazione della divinità che rimanda a tutta la tradizione iconografica religiosa, o forse, più laicamente, come una sorta di demiurgo platonico, in grado di plasmare l'universo dando forma e ordine a partire da un modello ideale.
Matrix Reloaded
Matrix Reloaded


Matrix Reloaded innesta sapientemente personaggi nuovi e azzeccati, come il Merovingio, programma "craccato" in grado di sovvertire tutte le regole del Matrix e costruire coordinate diverse con le quali confondere i suoi nemici; o come i gemelli vestiti di bianco, attraverso i quali i registi attuano un rovesciamento prospettico del cromatismo associato al senso morale (il nero dei vestiti di Neo e Trinity rappresenta il Bene, il bianco dei gemelli il Male). Elegante, e soprattutto funzionale allo sviluppo narrativo (come crediamo verrà messo in luce nel terzo episodio), è anche la trasformazione di Mr. Smith in un altro programma in grado di uscire dalla ferrea logica del Matrix, capace di replicarsi all'infinito e di diventare mille facce tutte uguali, il signor "tutti" e il signor "nessuno" (Smith è il cognome più diffuso negli Stati Uniti).

Il film raggiunge inoltre eccellenti risultati a livello visivo. Se è potente e maestosa la raffigurazione della città di Zion, sede degli umani ribelli, scavata nella roccia, è straordinaria la sequenza dell'autostrada, per la quale pare siano stati spesi 40 milioni di dollari: dieci minuti di immagini vorticose, in un montaggio serratissimo, che hanno già un posto di tutto rispetto nella storia degli effetti speciali (risolti però dall'apparizione, come un deus ex machina, di Neo in volo, qui un po' troppo simile a Superman).

Matrix Reloaded mostra però anche difetti evidenti, come la mancata compressione temporale di alcune sequenze (la più evidente è la festa nella città di Zion, in montaggio alternato con un amplesso di Neo e Trinity), l'eccessiva derivazione dai videogiochi dei combattimenti, che se nel primo episodio rappresentavano una novità a effetto, qui rischiano di somigliare troppo ai "picchiaduro" della Playstation. Non aiuta nemmeno, in un film così ricco di colpi di scena, una verbosità di fondo dei dialoghi, spesso ai limiti della sopportabilità, anche se necessari a fornire informazioni allo spettatore.

E dispiace, tra i difetti del film, dover inserire anche l'unica presenza italiana, Monica Bellucci, la cui partecipazione appare del tutto esornativa, per tacere della recitazione e di un auto-doppiaggio davvero al di sotto di uno standard accettabile. Un film in qualche modo "di passaggio" quindi, che apre però sorprendenti squarci di illuminazione sulla realtà del Matrix, disegnando un mondo "softwarizzato" e intricatissimo, nel quale i livelli si intersecano ad altri livelli, e che prelude a uno scioglimento finale che si annuncia altamente spettacolare, e nel quale saranno probabilmente svelati gli ultimi misteri che sottostanno a questa saga affascinante e irrinunciabile. Del mondo tecnologico e visionario immaginato dai fratelli Wachowski, per ora, non ci è dato sapere di più.



Matrix Reloaded
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