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Al ritmo del silenzio

di Valeria Ottolenghi
  Limón Dance Company
Data di pubblicazione su web 29/03/2005  
Una grande energia nei ritmi, impulsi fisici che tendono in più direzioni, centri propulsori che producono giri, salti, diversi equilibri che si traducono in un'orchestrazione limpida dei danzatori in scena: già con la prima delle coreografie della Limón Dance Company - formazione internazionale incontrata a Casalmaggiore, tra le stagioni di maggior rilievo, capace di offrire spettacoli di grande interesse, direttore artistico Giuseppe Romanetti - The Unsung, 1970, senza musica, il ritmo dettato solo dal battito dei piedi sul palcoscenico e dal respiro dei danzatori, si è avvertito, con l'estremo rigore d'insieme, lo stile dinamico, elastico di questa formazione, il legame, conservato profondo e tenace, con il maestro, José Limón (Arcadia, Messico, 1908 - Flemington, New Jersey, 1972). In particolare si ricorda, visto in video, The Moor's Pavane, 1949, una creazione di straordinaria intelligenza ed efficacia, una sintesi raffinatissima dell'Otello shakespeariano.

Come per una danza tribale in The Unsung, omaggio ai grandi capi indiani d'America, il cerchio si va continuamente ricomponendo: agli assoli - occasioni anche per svelare specifiche capacità per i sei protagonisti maschili - si alternano così continuamente passaggi comuni, le mani, le braccia ad indicare a tratti anche i costumi, le penne sul capo, con modi dignitosi, carichi di orgoglio, un'intensa forza espressiva di eleganti geometrismi anche d'ordine spirituale, lo sguardo verso l'alto, in costante fierezza.

Sono seguiti due brevissimi, limpidi assoli, Étude, interprete Kristen Foote, coreografia di Carla Maxwell e Circle of the Root & Circle of the Crown, con Kathryn Alter, coreografia di Jonathan Riedel, raffinati omaggi al fondatore, l'innovazione sempre in dialogo con gli insegnamenti di Limón, morbidi, dolenti passaggi in luce di nuvole a terra la prima creazione, più ricco di drammaticità, con attimi sospesi, e l'ansia di finire, la seconda. 

Magnifico il Concerto six twenty-two, 1986, coreografia di Lar Lubovitch dal Concerto per clarinetto e orchestra K622 di Mozart, prezioso gioco di movimenti d'alta musicalità, un ritmo dolce e travolgente, elegante, leggiadro, d'immediata presa sul pubblico, una creazione particolarmente felice, gioiosa, un perdersi e ritrovarsi con fresca, affascinante energia. Ma si è poi tornati - per concludere la splendida serata, d'alto insegnamento e piacere - ad un'opera del maestro, Psalm, 1967, novità per l'Italia, ripresa da Carla Maxwell, tra le interpreti più amate da Limón, dal '78 con la responsabilità della direzione artistica della compagnia: movimenti fluidi sugli abiti di sofisticato tessuto, sentimento del sacro, cadute e risvegli, separazioni e ritorni nel gruppo, una chiara purezza evocativa. E lunghissimi sono stati al termine gli applausi del folto pubblico del Teatro di Casalmaggiore, molti gli spettatori provenienti da città anche distanti, appassionati, studiosi, persone molto interessate a conoscere i lavori della Limón Dance Company.




Limón Dance Company


The Unsung
cast cast & credits
 


Étude
cast cast & credits
 


Circle of the Root & Circle of the Crown
cast cast & credits
 


Concerto six twenty-two
cast cast & credits
 


Psalm
cast cast & credits
 


The Moor's Pavane
cast cast & credits
 
 


 

Limón Dance Company - Etude




 

 
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