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Generazioni di grandi danzatori

di Gabriella Gori
  i ballerini di NDT III
Data di pubblicazione su web 24/12/2002  
I grandi artisti, come la grande danza, non temono il passare del tempo e anzi nella maturità colgono il destro per esprimere quella sapientia teatrale a cui cede il passo l'inevitabile perdita del vigore fisico. Questo il fascino del Nederlands Dans Theater III, la formazione agée fondata nel 1991 sotto l'egida di Jirí Kylián e terzo tassello del mosaico olandese dopo il NDT I, la compagnia principale con ballerini dai 20 ai 40 anni, e il NDT II composto da una decina di giovani tra i 14 e 21 anni. Costituito da cinque elementi over forty, il NDT III persegue una politica coreica che fa tesoro dell'inestimabile bagaglio personale di ciascuno dei suoi componenti per realizzare esperienze teatrali complete, in cui danza classica e moderna si combinano con il mimo e il pantomimo, la recitazione e il canto.


NDT III


Diretto da Marianne Sarstadt, il quintetto si avvale di Kylián in qualità di consulente artistico e di coreografi che partendo dalle doti peculiari di ciascun ballerino creano piccoli capolavori. Al Teatro del Giglio di Lucca il NDT III ha presentato tre titoli di cui due creati dallo stesso Kylián, firmatario di A Way a lone e Birth-Day, quest'ultimo in prima nazionale, e uno di Hans van Manen, autore di Two Faces. Sabine Kupferberg, David Krugel ed Egon Madsen sono i protagonisti di A Way a lone, una coreografia su musiche di Feldman, Cage, Dixon Cowell, Ammmons e Bach, creata da Jirí nel '98. L'artista ceco ha ideato una serie di sequenze in cui i danzatori, all'inizio vestiti di scuro, poi con magliette colorate e infine in traforate T-shirt nere (costumi di Joke Visser), si muovono sulla scena occupata alla destra da uno schermo gigante su cui vengono proiettati i loro movimenti.

Nella coreografia gli interpreti riempiono lo spazio con passi e gesti tutti giocati sull'allungamento esasperato delle posizioni e sulle successive contrazioni che, tagliando l'aria, producono armonici sibili sonori. All'intenso lirismo di alcuni passaggi, inseriti in un clima espressionista illuminato dalla candida chioma di Egon Madsen (classe 1942), si succedono quadri più frizzanti che vedono l'elegante David Krugel (classe 1959) duettare con l'affascinate e felina Sabine Kupferberg (classe 1951), mentre il raggomitolarsi e srotolarsi a terra e le boccacce rendono giustizia al "fanciullino" che alberga in ognuno di noi.

Two Faces di Hans van Manen, artista che negli anni '60 e '70 fece parte del NDT e ne divenne coreografo e direttore, è un intenso passo a due, datato 2000 e interpretato da David Krugel e Gioconda Barbauto. Ritenuto un maestro del pas de deux e un innovatore per quel suo modo di piegare il classico a una poetica grintosa e sensuale, Manen da consumato "corago" fa interagire i ballerini con due sedie che si trasformano in partner fissi o mobili a seconda del disegno coreografico e della musica di Gyga Kanchell. A torso nudo, David balla con Gioconda, in lungo e frusciante abito bordeaux (di Keso Dekker), e insieme inanellano legazioni fatte di ritorni e addii colorati di struggente malinconia. Le luci ideate da van Manen seguono gli spostamenti dei danzatori che stupiscono per i lanci, i lift, le poses in attitude e la preziosità della gestica.

Mozart è l'ispiratore del Birth-Day di Jirí Kylián, un lavoro del 2001 in cui l'autore rappresenta la vita come "una mascherata o una prova in costume di qualcosa dal significato più profondo". Il Nederlands Dans Theater III, in abiti settecenteschi con tanto di parrucconi bianchi, in quest'occasione ha una distribuzione delle parti in due uomini e tre donne (Gérard Lemaitre è una deliziosa e incipriata lady), corredate di grandi ventagli rossi. Siedono tutti a un lungo tavolo rettangolare posto sul proscenio. Sono convenuti per festeggiare il genetliaco da cui il titolo. L'atmosfera, che ricorda il celebre film Amadeus di Milos Forman, trasuda moine cerimoniose. "Dalla cintola in su" dame e cavalieri si sbracciano e indugiano in sguardi e atteggiamenti licenziosi, fino a che il 'coreo-regista' assicura il divertimento proiettando su un schermo scene degne di Ridolini e del grande Charlot di Tempi moderni.

Sospesi tra cinema, teatro, danza e le note di Mozart, si ride di gusto alla scena della seduzione messa in atto, in una stanza principesca e su un enorme letto, da un'intraprendente nobildonna che insegue il malcapitato di turno, tutto arruffato e ansimante, dal quale pretende la messa in opera dei suoi doveri di maschio. E ancora ci si diverte nell'assistere ai tentativi culinari con uova, farina e zucchero che, in una sequela di gags comiche, riempiono ciotole, pentole, ma anche abiti, parrucche e volti degli improvvisati cuochi. L'umorismo tocca l'apice con Egon Madsen che armato di fioretto (simbolico leitmotiv di Kylián) si aggira in un labirinto di stanze e, in una immaginaria tenzone cavalleresca, va alla ricerca, furente e furiosa, della virilità perduta. Alla fine candide piume, che cadono sugli invitati assisi alla mensa e nelle scene del filmato, omologano i due piani spazio-temporali e consacrano al regno dell'effimero un indimenticabile Birth-Day.


Nederlands Dans Theater III


A Way a lone
cast cast & credits
 


Two Faces
cast cast & credits
 


Birth-Day
cast cast & credits
 

     
 
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