Caratteristica dei film demenziali è quella di dividere irreparabilmente il pubblico in due falangi contrapposte, ostili e incomunicanti, refrattarie a qualunque ripensamento o dialettica osmotica. Cè chi in sala si scompiscia dal ridere e a ogni battuta fa tremare la fila di poltrone e chi si gira verso il vicino avendo perso la battuta e compromettendo così lesito successivo. Insomma i film demenziali o li si capisce o è meglio non vederli. Non che The life aquatic with Steve Zissou sia un film demenziale puro, anzi le intenzioni parodiche sono ben evidenti e leggibili, il problema è che è ormai demenziale la vita, mescolata di televisione e realtà, che tutti viviamo. E quindi tutti gli elementi incredibili, ironici, critici infilzati nel film sono contemporaneamente divertenti o déjà vu, mai comunque dirompenti, poiché niente è ormai sorprendente.
Bill Murray e Cate Blanchett in un'immagine del film
Questa volta il giovane e intelligente regista Wes Anderson, nato a Houston e correttamente vivente a Manhattan se la spassa (e una parte del pubblico con lui) con un cast strepitoso capitanato, è il caso di dirlo, da Bill Murray (icona trasgressiva di Ghostbusters, Coffee and cigarettes, rinato nel malinconico Lost in translation) nelle vesti del celebre oceanografo del titolo, che parte con una ciurma assai mal assortita (ma un cast stellare) alla ricerca di un terribile squalo. Moderno Capitano Achab, in un mondo senza passioni in cui tutto passa per cinema e tv, tutto è citazione e parodia (il vero e il falso oltre ad essere ormai indistinguibili hanno comunque assunto lo stesso valore), il nostro “eroe” si accinge con dispendio di mezzi mediatici a partire per lultima impresa: il “Team Zissou” partirà alla ricerca del grande squalo che nella missione precedente ha ucciso il più caro amico dello scienziato.
Un'immagine del film: Bill Murray interpreta Steve Zissou
Davanti ai nostri occhi non sfila la vicenda, ma il girato. Tra immagini sottotitolate e improvvisi tagli seguiamo il procedere dellimpresa, con toni e personaggi da cartoon. Larca di Noè (un sottomarino in disarmo acconciato per loccasione) ha imbarcato una schiera improbabile di partner: Ned limpenetrabile giovane ufficiale forse figlio del grande Steve (Owen Wilson, uscito dalla penna di un fumettaro anni settanta), Jane Winslett-Richardson (una Cate Blanchett completamente a suo agio anche nel registro comico), limmancabile reporter affascinante e portatrice di guai oltre che di una gravidanza ormai assai vistosa, Eleanor Zissou, Anjelica Huston, moglie di Zissou, cervello dellimpresa e diabolica dark lady, Willem Dafoe, marinaio, reperto di fedeltà improbabili nel corso delle imprese di una vita, un cattivissimo Jeff Goldblum che appare di tanto in tanto ad ostacolare gli eroismi e le azioni del protagonista. E poi gli immancabili affrontamenti sentimentali (il tradimento di Ned che non rispetta le mire seduttrici del padre), le difficoltà di ogni vera avventura marina con ammutinamenti, attacchi di pirati, contrattempi di ogni genere.
Un'immagine del film
UnOdissea turbolenta segnata, oltre che dallevidente divertimento degli interpreti, anche dalle musiche di David Bowie interpretate con accanita infedeltà in portoghese da Pelè dos Santos (Seu Jorge, appolaiato sulla tolda, con la sua improbabile, esibita saudade).
Prendere o lasciare. Senza troppe riflessioni.
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