drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Sabato italiano

di Roberto Fedi
  Giorgio Panariello
Data di pubblicazione su web 06/10/2003  
Qualcuno dirà che siamo degli eterni scontenti, e può anche darsi. Ma provate voi ad accendere la Rete Uno il sabato sera, e poi vediamo come la pensate.

In prima serata, e come al solito fino a Befana, ecco lo spettacolo abbinato alla Lotteria Nazionale: che è un po' come le prime piogge d'autunno, che ci avvertono che è finito il bel tempo delle vacanze e che ahimè si rientra nella normalità. Che alla Rai, di solito, è sinonimo di tristezza. Ci si chiede infatti perché, e per chi, si debba insistere da decenni su uno spettacolone nazional-provinciale accattivandosi la gente con lotterie, premi, premiucci, e un po' di mance e paghette elargite dalla mamma (Rai), invece di tentare qualche strada nuova. Ma si capisce subito che è una domanda difficile.

Quest'anno è tornato Giorgio Panariello (Torno sabato - Tre), che era stato accantonato nella precedente stagione perché giudicato un po' volgaruccio. Gli era stato preferito Gianni Morandi che, come si ricorderà, disperato per l'audience si era messo addirittura in mutande - tanto per dire. E poi ci aveva ammazzato a forza di cantarci le sue canzoni, secondo il noto andazzo-Rai di farsi pubblicità a spese del contribuente. Alla fine, il suo programma non aveva lasciato tracce nella memoria di nessuno, se non nella sua.

E così riecco Panariello. Che è un comico da serata di paese, o da televisione locale un po' più organizzata. Infatti fece fortuna in una di queste, dove c'era anche Carlo Conti, sfornando qualche personaggio anche gustoso. O bravo. Il problema è che sono passati anni & anni, e quelle macchiette (il bagnino, l'ubriaco, quello che telefona a Roberta) sono rimaste sempre gli stessi, come l'abbronzatura del Conti.

Qualche volta viene da pensare che i suoi personaggi, comunque, siano meglio di lui. Come conduttore di un programma che dura tre ore (un programma da Tv monocanale e anche un po' bulgara, come tutti quelli del sabato sera Rai Uno), e va girovagando nei Palasport di mezza Italia, è infatti inadeguato. Come lo spettacolo del resto, sempre uguale (accidenti che fantasia): stesso schema, stessa orchestra e stesso Paolo Belli a dirigerla (infagottato e con una pettinatura da mohicano timido da fare tenerezza: ma chi li veste e chi li pettina questi qua?); stesse belle figliolone straniere a fare da cariatidi (o meglio, le stangone sono diverse ma non ce ne accorgiamo perché la funzione non cambia: coscia lunga e tette al vento); stessa Tosca D'Aquino a strillare in semi-napoletano e a far finta di duettare con il Panariello, di solito sudato come una bestia (i dialoghi fra i due sono da antologia dell'orrido, e la D'Aquino è insopportabile: ma da dove l'hanno tirata fuori?). Stessa organizzazione dello show, sempre pericolante.

Il bello è che il Panariello, forse per vendicarsi dell'ostracismo dell'anno scorso, quanto a finezza non scherza. Toscaneggiando nel più banale dei modi (non se ne può più di toscani in televisione: parola di toscano), infilza qua e là perle da dopolavoro. Fra strizzatine d'occhio al pubblico, e qualche lazzo sulle scollature delle stangone, è riuscito a fare anche battute sul 'curriculum' delle medesime: roba che non si sentiva più dai tempi della caserma - dove già, per altro, veniva considerata da truppa.

I personaggi che qua e là interpreta, compresa l'imitazione di Renato Zero che risale, ci par di ricordare, su per giù al tempo delle guerre Puniche, sono gira e rigira sempre i soliti. Quelli nuovi sono da puro degrado comico. È infatti arrivato quest'anno tale Naomo, che sarebbe l'imitazione-caricatura di Briatore, che non commentiamo onde evitare querele (di tutt'e due). E così, al pensiero di passare per tre mesi il sabato con Briatore, ci sorge spontaneo un solo grido: viva la Ferrari, viva Luca di Montezemolo.

E che il black out sia con voi.

Torno sabato - Tre

cast cast & credits
 


il sito ufficiale del programma


 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013