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Coreografia Europea per Aterballetto

di Gabriella Gori
  Heart's Labyrinth
Data di pubblicazione su web 31/01/2002  
Il mondo delle donne, nel gremitissimo teatro Verdi di Pisa, è stata protagonista di uno spettacolo intenso, fatto di danza 'parlante' che ha saputo esplorare la psiche femminile e dare voce alle mille contraddizioni di quell'universo. Interprete di questo viaggio alla scoperta dell'anima l'Aterballeto di Mauro Bigonzetti, che ha inaugurato con il trittico Heart's Labyrinth di Jirì Kyliàn, Chameleon di Itzik Galili, Cantata di Mauro Bigonzetti, la Rassegna di Danza 2002 del Verdi.

Facile incensare l'ATB, principale compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e prima formazione stabile di balletto al di fuori degli Enti Lirici, padrona di un invidiabile repertorio coreografico firmato da Amodio, Tetley, Ailey, Childs, Forsythe, autorizzata a interpretare memorabili creazioni di Balanchine, Tudor, Mc Millan, Limon, Van Manen, Kyliàn, Massine, Parsons, Bejart, e presente nei maggiori teatri europei e americani. Il suo giovane e più volte premiato direttore (Mauro Bigonzetti) è alla guida dell'ensemble emiliano dal 1997, oltre che autore di acclamate produzioni per il Balletto di Toscana, l'English National Ballet, il Balletto di Stoccarda, il Ballet National de Marseille, e ora in procinto di volare negli Stati Uniti per regalare il suo talento coreografico al leggendario New York City Ballet. Ma, al di là dei riconoscimenti tributati ai protagonisti, quello che ha caratterizzato l'esclusività dell'evento pisano è stata l'armonia di una serata all'insegna della danza europea di qualità, la rara bellezza di una coreografia come Heart's Labyrinth, la preziosità della gestica di Chamaleon, la prorompente vitalità di Cantata.
Labyrinth



Heart's Labyrinth di Jirì Kyliàn, su musica di Schoenberg, Webern e Dvoràk, risale al 1984, anno in cui Karen Tims, danzatrice del Nederland Dance Theater, si suicidò lasciando il direttore Jirì e i colleghi profondamente scossi. La tragedia e la perdita umana e artistica si tradussero subito in uno studio coreografico, composto da un trio, un quartetto, un passo a due, che, senza cadere nel dramma larmoyant, mette in scena i turbamenti e l'inquietudine di una giovane che va incontro al suo tragico destino. Scendendo una scala a ridosso di un fondale scuro, in una scena priva di arredi, una donna in abito lungo si presenta al pubblico e, varcata la soglia di una porta-cornice, inizia a 'raccontarsi' lasciandosi alle spalle quello che è stato, quello che è, quello che sarà. Tre splendide danzatrici (Sveva Berti, Veronique Dina Jean, Macha Daudel) danno vita a tre momenti di questo viaggio verso la morte in cui la protagonista, dopo l'incontro con sei uomini (incapaci di comprendere l'angoscia che l'attanaglia e la rende irrequieta, appassionata, sfuggente) alla fine si congederà dalla vita, lasciando un senso di vuoto incolmabile. Acquisito di recente dall'ATB, Heart's Labyrinth è una coreografia di una intensità esasperata che si snoda attraverso un linguaggio neoclassico in cui prese, lifts, voli, cambrées, contorsioni e contrazioni, riflettono, assieme ai colori grigio scuro dei costumi e delle scene dello stesso Kyliàn, una psiche disturbata. Un vero capolavoro il passo due finale con Macha Daudel e Adrien Boissonet, perfetti nell'assecondare una dinamica di movimento fluida, legatissima alla partitura di Dvorak in un gioco continuo tra musica e danza.

Il compito di rompere un'atmosfera di grande impatto emotivo e visivo è andato a Chamaleon di Izik Galili, coreografo israeliano attivo in Olanda, che ha creato un vero e proprio divertissement. Sette danzatrici, in una sorta di duetto con altrettante sedie, esprimono la propria versatilità attraverso una gamma infinita di gesti, sorrisi, smorfie, risate, che mostrano le tante 'facce' dell'animo femminile. Ed ecco la donna forte e decisa, la timida, la sciocca, l'eterna fanciulla, la famme fatale, in un continuo metamorfismo illuminato dalle note pianistiche di John Cage di In a Landscape. E se non sono nuove l'idea della sedia-partner e la ricerca della mimica teatrale in un contesto danzato, originale è invece la scelta di concentrare tutta l'attenzione sulle movenze delle singole ballerine, tutte uguali ed esteticamente perfette nei trasparenti body neri di Natasia Lansen, ma tutte differenti nella singolarità dei vari stati d'animo che rappresentano.
cantata



Il congedo finale è toccato a Cantata, la coreografia firmata da Mauro Bigonzetti per il Ballet Gulbenkian di Lisbona e ora affidata all'ATB, accompagnato dalle cantanti e strumentiste Cristina Vetrone, Lorella Monti, Enza Pagliara e Enzia Prestia del Gruppo Musicale AS.SUR.D. La creazione di Bigonzetti è un tributo alla napoletanità femminile, ai colori, ai suoni, ai profumi di una terra baciata dal sole e dal mare. A rivelarci fin dall'inizio questo mitico mondo mediterraneo, è un'enorme M, prodotta dai fasci di luce di Carlo Cerri, che giganteggia al centro del palcoscenico e accoglie i venti danzatori. Da lì si snoda una danza vitalistica in cui le donne nei fruscianti abiti di Helena Medeiros, che sembrano presi in prestito da un film neorelistico, volteggiano al ritmo incalzante delle canzoni partenopee e si misurano con altrettanti uomini che assecondano e/o respingono le loro profferte amorose. Il ballo, che svela il tarantismo di passi e movimenti ossessivi, travolge tutta la compagnia e gli spettatori vengono colti da improvvisi brividi nel seguire le evoluzioni di coppie 'tarantolate' e gruppi quasi folkloristici. Se l'operazione coreutico-musicale di Bigonzetti è apparsa per ceri versi furba e ammiccante (davvero difficile resistere alla fisicità e alle sonorità del Sud) è tuttavia riuscita ad esaltare l'indissolubile rapporto uomo-donna e il senso della militia amoris in cui l'amante, paragonato a un soldato, va alla conquista della sua preda preferita, fonte di vita e d'amore.


Aterballetto - Heart's Labyrinth / Chamaleon / Cantata


Heart's Labyrinth
cast cast & credits
 


Chamaleon
cast cast & credits
 


Cantata
cast cast & credits
 
 


 

 
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