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La grande magia del Cirque du Soleil

di Albarosa Camaldo
  Saltimbanco
Data di pubblicazione su web 01/07/2004  
Arriva per la prima volta in Italia Saltimbanco, uno dei sorprendenti spettacoli del Cirque du Soleil, ed è subito magia! Il Cirque du Soleil fu fondato a Quebec nel 1984 da Guy Laliberté che, ex suonatore di fisarmonica, trampoliere e mangiafuoco, lavorando con un team specializzato, è riuscito ad elevare l'arte circense all'altezza delle maggiori discipline artistiche. È l'unico circo al mondo a non far uso di animali ed è oggi costituito da una compagnia internazionale che stupisce e affascina gli spettatori con numeri acrobatici di altissimo livello.

Dal 1985 i più di 20 spettacoli prodotti e diretti dal poliedrico regista Franco Dragone hanno girato tutto il mondo. Uno di questi, Saltimbanco, creato nel 1992, ha debuttato a Milano il 29 aprile, trovando in città un terreno abbastanza ampio da contenere gli imponenti tendoni e tutto il vastissimo complesso organizzativo. Saltimbanco è stato ideato da Laliberté per celebrare la vitalità della categoria di artisti di strada a cui anch'egli apparteneva da giovane, prima di arrivare a dirigere l'impero del Cirque du Soleil.

I più di cinquanta "saltimbanchi" di oggi, diretti da Dragone nel Grand Chapiteau di 50 m che può ospitare 2500 posti, vivono in una città ambulante e coniugano l'arte tradizionale con una tecnologia sempre più ardita. Si assiste così a uno spettacolo popolare basato su una prodigiosa abilità ginnica che suscita forti emozioni nel pubblico, ma che è allo stesso tempo raffinato poiché usa una tecnica acrobatica di alto livello, una grande precisione sia dal punto di vista coreografico che individuale e un sincronismo perfetto nell'alternanza dei vari esercizi.

I numeri provenienti dal vecchio circo, come l'acrobazia, la giocoleria, vengono mischiati con il teatro, il mimo, la danza, realizzati con strumenti di alta tecnologia, come i pirotecnici disegni delle luci di Luc Lafortune e le macchine sceniche. Fra i numeri più spettacolari Bungee in cui quattro artisti fluttuano nell'aria con costumi bianchi e veli che assomigliano alle ali degli angeli, appesi ad elastici con i quali salgono e scendono in movimenti di danza di enorme suggestione. Anche il tradizionale uso dei trapezi viene rivisitato nel numero Duo trapeze in cui due atleti, illuminati ad arte da giochi di luce, volteggiano sul trapezio in movimenti lenti e sensuali che richiamano passi di danza, ora scambiandosi di attrezzo, ora fondendosi tra loro.

Attesissimo Adagio nel quale è in scena un gruppo familiare d'arte, fasciato in tute colorate: il padre in giallo, la madre in blu e il figlio di sette anni in bianco (Maxsim Vintilav). Cresciuto nel circo, Maxsim non vedeva l'ora di esibirsi e dà vita ad una scultura vivente con i genitori intrecciando braccia e gambe. Anche nel corso dello spettacolo il bambino, festeggiatissimo dal pubblico, riappare o come clown o come piccolo acrobata. Deliziosi Chinese Poles, numero in cui venti artisti dai costumi multicolore si arrampicano con movenze lente e suggestive sincronizzate su pali cinesi dall'altezza di otto metri oscillando con i corpi stesi in verticale come banderuole.

A interrompere l'estasi e la tensione, arrivano i coloratissimi e divertenti clown che irrompono fra gli spettatori e cercano di coinvolgerli nello spettacolo. Primeggia il clown 'superclasse' che scherza con la platea, chiamando al centro della pista uno spettatore che, con simpatia, emula i suoi sketch. Egli passa dal mimo, al rumorista, alle acrobazie più strampalate. I numeri si susseguono con un buon ritmo, spaziando dalle Boleadores (tra cui l'unica italiana del cast, Elisabetta La Commare) che si esibiscono in una danza ritmata dal battito dei piedi e delle bolas (strumenti a percussione originari dell'Argentina attaccati ad un filo), a Hand to hand, una danza rituale costruita sulla forza e l'equilibrio dei corpi, a Juggling, in cui una straordinaria giocoliera agisce tra una miriade di palline colorate. In Altalena russa, un'esplosione di energie, gli artisti vengono catapultati a 13 metri di altezza e, dopo aver compiuto spettacolari evoluzioni, atterrano costituendo una piramide umana; in Double Wire una eccezionale artista volteggia su una doppia corda in equilibrio, muovendosi da una all'altra.

Un ruolo fondamentale nella riuscita dello spettacolo assume la musica creata da René Dupéré, ispirata ai rumori e alla vitalità della città, in un alternarsi di brani ritmati, che sottolineano i momenti culminanti dell'azione, e stralci di opere liriche rielaborati. La musica viene eseguita dal vivo dai musicisti collocati sul fondo della pista nelle ambientazioni create da Michel Crête. I costumi, circa seicento di materiali diversi, realizzati da Dominique Lemieux, sono importanti nel caratterizzare gli originali personaggi che popolano il circo: ed ecco nasi finti, copricapi immensi e bizzarri, maschere, costumi coloratissimi o completamente bianchi che cooperano alla riuscita delle coreografie di Debra Brown.

Infatti la commistione fra musica, danza e numeri di circo, l'affiancare attori, ballerini e musicisti a clown e acrobati arriva a coinvolgere e ad emozionare gli spettatori. Il villaggio itinerante di Saltimbanco dà lavoro a 125 persone di 22 paesi diversi, incluso lo staff che si occupa dell'organizzazione dei viaggi e delle soste, è composto da un varie strutture (il botteghino, la cucina che serve 400 pasti al giorno, una scuola per i figli degli artisti, numerosi uffici amministrativi, e tre diversi tendoni tra cui il Grand Chapiteau dove avviene lo spettacolo, il tendone d'ingresso e il tendone artistico) e viene trasportato dai suoi 58 camion. Arriverà a Roma in ottobre dove festeggerà i vent'anni di attività, prima di riprendere la sua tournée mondiale.

Saltimbanco
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