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Lamento per la morte della giustizia

di Carmelo Alberti
 
Data di pubblicazione su web 26/09/2004  
La terza tragedia dell'Orestea di Eschilo, Eumenidi, dramma della fuga senza fine, è stata rielaborata ampiamente da Vincenzo Pirrotta, a partire dalla traduzione di Pasolini, sullo schema del cunto siciliano, vale a dire del racconto epico popolare, costruito su una ritmicità antica che possiede il fascino dell'età arcaica. L'attore-regista, che rievoca in sintesi l'intera trilogia secondo i canoni dell'oralità di strada, roteando una spada di legno sopra la testa, veste i panni di Oreste, inseguito dalle Erinni, dopo avere assassinato la madre Clitennestra. Le stazioni della sua via crucis passano dall'incontro con l'astuta Pizia all'implorazione di un generoso Apollo-Cristo, fino all'approdo ai piedi di Atena, la dea che giudica con decisione le intemperanze del comportamento umano. Mentre le cagne della colpa lo incalzano senza dargli tregua fino al cospetto della dea, minacciando di spargere la pestilenza, la figlia di Zeus istituisce il tribunale della polis per giudicare i crimini del giovane fuggitivo. Per la prima volta agli uomini è concesso di amministrare la legge ed emettere sentenze: in tal modo, persino la sorte di un matricida potrà essere ridimensionata e anche le Erinni sapranno placare la loro ira, accettando di trasformarsi nelle più concilianti Eumenidi. A questo punto la traccia descrittiva di Pirrotta s'inoltra lungo la strada della politica, levando il lamento per la morte della giustizia, un proclama che sancisce la fine del volere degli dei, della supremazia del fato, e prefigura l'avvento del commercio delle sentenze.

Ricorrendo ad una versatilità genuina che ha le sue radici nel parlato contadino e nei ritmi del folclore e ad una grande energia fisica, Pirrotta sviluppa in modo alterno un'ampia contaminazione di linguaggi colti e popolari; mescola canto (Atena parla per bocca di un sopranista), danza propiziatoria, oralità e dialogo teatrale. Lo assiste un gruppo di attori, Giovanni Calcagno, Bruno Torrisi, Salvatore Ragusa, Maurizio Rippa, e di musicisti, Emanuele Esposito e Gianni Maestrucci (percussioni), Angelo Lazzeri (chitarra), che eseguono le musiche di Ramberto Ciammarughi. La scenografia, ispirata da un quadro di Francis Bacon, è firmata da Pasquale De Cristofaro.


 


Eumenidi
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