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Camere senza vista

di Roberto Fedi
  Raffaello, "La scuola di Atene", Stanza della Segnatura (particolare)
Data di pubblicazione su web 29/03/2004  
Ci sono tanti modi per cominciare bene la domenica mattina. C'è chi resta a letto fino a mezzogiorno; chi va al mare; chi apre le finestre al nuovo sole; chi medita un bel giorno di pigrizia assoluta; chi fa anche qualcosa di meglio. Insomma: uno si sente libero e sciolto da vincoli, e si sveglia con la piacevole sensazione che magari è tardi, ma che vuol dire. È domenica.

A tutte queste persone, benevole verso se stesse e la vita, consigliamo vivamente di non accendere la televisione; e in particolare di non aprire RaiTre, a mezzogiorno, di domenica. Perché lì, per mezz'ora, c'è uno dei programmi più invedibili della Rai di ogni tempo: e il fatto di averlo piazzato proprio di domenica a mezzogiorno è indice di un sadismo degno di una Tv bulgara ancien régime, altro che del divin Marchese.

Trattasi di Tele Camere, condotto da Anna La Rosa, che come se non bastasse ritorna lo stesso giorno a mezzanotte - che in effetti sembra l'orario più appropriato. Come dice il relativo (e brutto) sito web sarebbe questa "la casa della politica": una mezz'ora in cui i parlamentari si esibiscono come se fossero tanti profeti (quindi da ascoltare con venerazione e col cappello in mano) nell'unico repertorio che conoscono. Cioè la chiacchiera a ruota libera in puro politichese, qualche modesta rissa da salotto, e il tutto inevitabilmente 'pro domo loro'.

Siamo onesti: se ne sentiva il bisogno. Anche perché notoriamente i 'politici', poveracci, non hanno altra occasione di apparire in Tv: se si eccettua una dozzina di trasmissioni al dì (per limitarci alla rete pubblica), comprese quelle sportive, di intrattenimento, di cucina, di reality, di quiz, di barzellette, di canzoni, di turismo, di ecologia e d'altro, più i Tg a tutte l'ore del giorno e della notte, chi li vede mai? E del resto, come fanno gli italiani a passare la domenica senza sorbirsi la quotidiana e robusta razione di triciclo, ulivo, diesse, margherita, udeur, uddiccì, aenne, prcì, pissì, polo di là, polo di qua, libertà e parapunzipunzipà?

Non si può, debbono essersi detti i bulgari che imperversano in Rai, come quei giapponesi che continuarono a combattere nelle isolette del Pacifico anche vent'anni dopo la fine della guerra. Non li aveva avvisati nessuno. E questi qui, nelle loro camere senza vista ma con molti telefoni, schierano come se nulla fosse una serie di zombie e di mummie parlamentari, in una scenografia pseudo-elegante-dignitosa-all'antica, che dovrebbe dare il 'tono' della serietà e invece è con involontaria coerenza soltanto opprimente (in una foto, alle spalle della conduttrice anch'essa bulgara, si intravede Ciampi con il papa: tanto per chiarire che su RaiTre il massimo potere dello Stato equivale a quello della Chiesa Cattolica - o beccatevi questa).

I convenuti discettano di politica come si intende alla Rai: cioè di se stessi. Visto che siamo perennemente in clima elettorale, fanno mini comizi, mettendo in onda tutto il repertorio da imbonitori della pseudo-retorica del Palazzo. I più sfacciati guardano anche direttamente in macchina, quindi rivolgendosi faccia a faccia allo spettatore. Se non si fa a tempo a spengere, rischiano di rovinarvi il pranzo della domenica.

La caratteristica di queste trasmissioni pagate dai cittadini è quella di far apparire questioni che riguardano solo queste mummie e le loro fortune come se fossero decisive per i destini nazionali. Per esempio, domenica 28 marzo (primo giorno dell'ora legale: ma niente di nuovo sotto il sole), la notizia vecchia ma ripresa con tanto di servizio ad hoc del passaggio di Cirino Pomicino dalla destra alla sinistra. Càspita! Una bomba, praticamente. Una cosa mai successa in questo paese, fra l'altro. Neanche fosse D'Annunzio, che a suo tempo fece la stessa mossa (ma era il Vate, mica un Pomicino): ma se ne discute come se si trattasse della rivoluzione copernicana.

A noi viene la nausea, appena mitigata dal sapere - sembra uno scherzo, ma è vero - che La Malfa ha fondato il Partito della Bellezza. Come dire la realtà romanzesca. Guardando bene l'inquadratura, si nota anche che lo pseudo-salotto-molto-decoroso e invece molto kitsch, in cui le mummie si spaparanzano come a casa propria, non ha finestre. E poi qualcuno dice che la semiotica, o scienza dei segni, non serve. Accidenti se serve.

 


TeleCamere

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Anna La Rosa
Anna La Rosa




 
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