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All'Ovest niente di nuovo

di Roberto Fedi
  Un'immagine del film "Monsieur Hulot nel caos del traffico" (Trafic, Jacques Tati, 1971)
Data di pubblicazione su web 08/07/2004  
Visto che da un po' di tempo abbiamo deciso di occuparci di come la scatola elettrica che abbiamo in salotto, insomma il televisore, ci spiega la realtà, vediamo un po' come oggi, martedì 6 luglio 2004, il Tiggì ci racconta il blocco totale dei mezzi di trasporto nell'intera Italia: tram, metropolitane (le due sgangherate che ci sono), e così via. Insomma, come il Tiggì riferisce di questa che è l'ennesima prova provata del caos di questo paese: perché si converrà che trovarsi mettiamo a Roma e dovendo andare a lavorare facendosi 10 km in bicicletta, o in macchina in un ingorgo da film, o in taxi (chi l'ha trovato), o magari in motorino a 35 gradi all'ombra non è il massimo.

Allora poniamo che il sig. Rossi Mario, impiegato, si sia fatto questa odissea nella metropoli completamente bloccata, per esempio a Roma (ma anche a Milano non sarà stato meglio). Il quale Rossi è adesso - facciamo il caso - alla Tiburtina (veniva da fuori Roma), e si è trovato abbandonato nel nulla della metropoli in sciopero. Mettiamo anche che il povero Rossi sia arrivato qualche minuto dopo la cosiddetta 'fascia protetta' (definizione che assomiglia moltissimo a una vera e propria presa per i fondelli, e lo è), e che quindi non sia riuscito a salire sulla metro strapiena, puzzolente, sudaticcia: l'ultima della mattinata. È iniziata per lui la più dolorosa e sudata esperienza degli ultimi mesi (non molti: ma almeno d'inverno non sono 35 gradi): a piedi fino dove è riuscito prima di stramazzare, poi in parte in un taxi caro come una limousine e dopo mezz'ore di attesa, strizzato insieme a turisti mezzi nudi e stravolti che gli hanno chiesto per pietà un passaggio. Il ritorno non è stato meglio. Fra stress, incazzature, sudore, e spese per il trasporto, il nostro sciagurato amico ha deciso amaramente che quel giorno era meglio se restava a letto: infatti, per andare a lavorare ci ha rimesso del suo, e non poco.

Ora vediamo come questa odissea è stata raccontata dal Tg5 delle ore 13 dello stesso giorno (il Tg1 delle 13.30 l'ha data addirittura come seconda notizia, dopo averci debitamente istruito sui successi di Berlusconi all'Ecofin e la solita fricassea di offensive interviste ai politicanti di turno). Come una scampagnata fuori porta. Il giornalista in studio dà la notizia, rassicurando però gli ascoltatori: le fasce protette (sic) sono state rispettate, a parte qualche piccolo disagio tutto è a posto. Segue servizio da Milano e da Roma: a Milano si intervista un signore di mezz'età che se ne sta andando a lavorare in motorino, e che dice che in fondo va bene così. A Roma addirittura un tale (ma in questi casi andrebbe messo per iscritto in sottopancia il nome e il cognome del bellimbusto) sentenzia che tutto sommato è una benedizione, così si va a piedi e si fa anche un po' di ginnastica. Tornati in studio, il giornalista con una faccia tosta da premio internazionale ci rassicura: tutto è sotto controllo, anzi praticamente il blocco nazionale del traffico pubblico urbano è un toccasana, una mano santa. Ce ne fossero. Il paese è okay ed è sempre il miglior posto del mondo.

Il nostro disperato Rossi è tornato a casa, la sera. È sconvolto. Ha speso più di quanto abbia guadagnato, si è incazzato come una jena, è sudato e stanco morto. Si butta sul divano. La moglie lo guarda storto, e gli ricorda che deve fare questo e quello. Lui dice che non se ne parla neanche, e che si rimanda a domani: è cotto. Segue lite in famiglia, con parole grosse, minacce, porte sbattute, e cena di traverso. E magari scene di gelosia: perché sei tornato tardi? dov'eri mascalzone?

 Lui obietta con un fil di voce che oggi per lui è stata un'odissea. Ma se la televisione ha detto che era una scampagnata? Bugiardo, fedifrago, disgraziato. Dove sei stato? Porco, io a casa e tu a spassartela.

Dateci retta: non guardate i tiggì e non fateli guardare, e quando uscite di casa staccate la spina e buttatela via. La televisione, almeno questa, fa male.

 

Tg 5

cast cast & credits
 
     Vai e Vem   Un'immagine del film   
Vai e Vem
di Joao César Monteiro, 2003
 
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