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Gerusalemme prigioniera

di Federico Ferrone
  promised land di amos gitai
Data di pubblicazione su web 10/09/2004  
Tre circuiti sembrano oggi incrociarsi nel Vicino Oriente: quello, più radicato, che organizza il "ritorno" di cittadini ebraici di tutto il mondo in Israele; quello del terrorismo musulmano internazionale, che sembra ormai aver attecchito anche in Palestina, ed infine un terzo, inquietante, nuovo circuito. Si tratta di quello della prostituzione, che coinvolge ragazze in provenienza dalle ex repubbliche socialiste, la tratta delle bianche, come è tristemente nota. Per la materia prima, perché tale viene considerata da chi l'organizza, si attinge prevalentemente appunto dalle repubbliche ex- sovietiche. Dopo un passaggio in luoghi-"ponte" come la Turchia o i porti del Nord Africa, le ragazze vengono trasportate in Medio Oriente, e messe a "lavorare" soprattutto nelle grandi città. 

E' questo il tema del film dell'israeliano Amos Gitai, opera di grande durezza quasi a cavallo tra fiction e documentario. Vi è rappresentata la storia di un gruppo di ragazze estoni, fatte sbarcare in Egitto e poi condotte in Israele e nei Territori Occupati per prostituirsi. Un viaggio massacrante, attraverso il deserto del Sinai, dove vengono smistate dopo essere state messe all'asta al miglior offerente, e attraverso i check point, dove sono fatte passare dalla connivenza della polizia. Attratte con la promessa di prestare servizio in alberghi cinque stelle, e con l'idea di restare solo un anno o due, le malcapitate sono paracadutate in un incubo. Vendute come bestie, incapaci di parlare la lingua del luogo, sono alla mercé degli sfruttatori. Per una delle protagoniste l'uscita dall'incubo sarà possibile solo grazie ad un'altra tragedia, o almeno alla manifestazione esplicita di un'altra delle piaghe del paese: un'autobomba fatta esplodere ad Haifa vicino alla casa-bordello dove le ragazze sono rinchiuse.

 Fatto di pochissime location, girate tra luoghi anch'essi "esemplari" come il deserto del Sinai, le macerie di Ramallah, la moderna Haifa ed Eilat, la Las Vegas sul mare d'Israele, Promised Land è realizzato secondo il consueto stile di Gitai. Anti-hollywoodiano, rigoroso, con la macchina da presso spesso a mano a ribadire il carattere semidocumentario del film, è soprattutto un viaggio in una delle manifestazioni più bestiali dell'animo umano. Il regista ha messo in scena un universo fatto di sfruttatori mafiosi, prostitute kapò e guardie del corpo nel quale Israele, con tutte le sue lingue (si mescolano arabo, russo, ebraico e inglese), contraddizioni e facce diverse, diventa uno scenario quasi esemplare. Il male non è solo in Terra Santa, sebbene là sia più facilmente osservabile.

Gitai continua così la sua personalissima operazione di riscrittura della storia dello Stato ebraico. Il regista, che già prima di Promised Land era lontano dal fare l'unanimità in patria, uno per tutti basti pensare alle descrizione dei fanatici talmudici in Kadosh, ha attuato in questo film, come esplicita già il titolo, un capovolgimento terribile del mito della Terra Promessa. Una scena in particolare sintetizza quest'operazione: si tratta di un inserto onirico che alterna due serie di immagini. Da una parte una chiesa ortodossa, dove una delle ragazze prostitute sta intonando, insieme ad altre compagne, un canto di chiesa inneggiante a Gerusalemme, allo splendore di dio ed alla terra promessa. Mescolate, scorrono le immagini del percorso che ha portato la stessa ragazza a prostituirsi: la casa materna, il momento in cui è stata "scelta" dalla mafia del suo paese, il viaggio per il Medio Oriente e scene di sesso a pagamento.

Abbandonata ogni speranza di dialogo pacifico, il Medio Oriente dell'ultimo film di Gitai è un luogo dove l'unica lingua comune tra arabi ed ebrei è quella del denaro e degli affari sporchi. Solo nella contrattazione sulle prostitute, valutate, tastate e comprate come animali da macello, i due popoli riescono ad intendersi. Decisamente, la Gerusalemme terrestre non regge più il confronto con quella celeste.

Promised land
cast cast & credits
 



 
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