logo drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | I lettori scrivono | Link | Contatti
logo

cerca in vai

 
Torna alla bacheca


Sul caso Guzzanti (RAIOT)

27/11/2003

La pulce nell'orecchio

Credo che la situazione sia assolutamente tanto inverosimile quanto purtroppo realissima, e che ormai si voti a sinistra giusto per non votare a destra (io in primis). Del resto quando viene proposto un Rutelli per contrattaccare Berlusca, viene necessariamente da riflettere sulla scarsezza di uomini in gamba e prima ancora di idee!

Però a mio parere è proprio in un momento come questo che bisogna sentirsi ancora più partecipi, perché preoccupati, e perché può darsi che una delle ragioni per questa situazione scandalosa sia proprio il dilagante disinteresse generale verso la politica, in cui il berlusconismo ha la meglio, perché gioca sulla nostra superficialità nell'analizzare.

La sinistra, spiazzata (per usare un eufemismo), cerca di giocare con le stesse armi, e va avanti per slogan, frasette e critiche buttate là, senza pensare a ideali e valori che non possono non essere vincenti (in questo purtroppo mi sa che sono un po' troppo fiduciosa).

Quello che voglio dire è che secondo me la prima cosa da cambiare è l'atteggiamento di noi tutti, a partire dalle cose di cui ci interessiamo e di cui parliamo ogni giorno. Da sempre è considerato noioso chi parla di politica, ma forse mai come adesso. E allora ben venga RAIOT, se può servire a mettere la pulce nell'orecchio, se serve ad avvicinare e a sensibilizzare con quattro risate lasciando però anche un po' d'amaro.

Ed è stata bellissima la realizzazione dello spettacolo nonostante il divieto, importante, perché ha voluto dire lottare, non accettare, pensare con la propria testa, e ha riaperto la strada verso la libertà di espressione come valore, che non è poco. Forse esagero, ma vedere RAIOT mi ha dato moltissimo, mi ha fatto essere in qualche modo più speranzosa, perché ho visto nella Guzzanti un'insofferenza e un dire basta che mi sono vicini e che va oltre la satira (per questo non può andare in onda). E non è mancata la critica alla sinistra, anzi... e termini come PALETTI e ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA, che grazie alla trasmissione e a tutto lo scandalo successivo hanno cominciato a circolare, vogliono aprire gli occhi, e se non ci riescono a questo punto secondo me ce la siamo cercata, nel senso che non vogliamo proprio vedere. E allora, tanto per farla facile, ci sta bene.

Se ormai ci passa inosservato sentire un Previti che festeggia per essere semplicemente un corruttore, o un Berlusconi che ne fa di tutti i colori, significa che va bene così, che questa è la situazione in cui noi (la maggioranza di noi) intende vivere, e allora (esagerando) è anche inutile che la sinistra ritrovi le idee perse che stanno dietro l'angolo, perché tanto 99 su 100 non la considererà nessuno o quasi.

Grazie

Francesca

---------------------------

24/11/2003

Starnazzare come oche impazzite

Salve a tutti,
anche io sono una cittadina italiana (purtroppo) angosciata e letteramente stomacata da tutto quanto sta succedendo in Italia da quando Berlusconi è stato eletto (chissà se democraticamente... ma a suo tempo non si era parlato di brogli elettorali?).

Io mi chiedo solo una cosa e cioè fino a quando sopporteremo tutto questo! Smettiamola di starnazzare come oche impazzite che siamo in un regime, senza però fare niente, e dico niente, per cambiare la situazione.

E' necessaria una mobilitazione permanente, manifestazioni continue in tutta Italia, ricorsi alla Corte Costituzionale contro le leggi canaglia di Berlusconi, raccolta di firme contro il condono edilizio, il saccheggio dei beni culturali, le varie riforme e riformine, di cui non si sentiva assolutamente il bisogno.

Svegliamoci e agiamo, perchè se il popolo si ribella anche il peggiore tiranno deve levare le tende!

Cordiali saluti

Giglionero

---------------------------

23/11/2003

Non si fa così

Che dire? Resto sempre più allibita, sconcertata e contemporaneamente sale un gran desiderio di ribellione e con essa la speranza che altri, tanti altri dicano veramente basta... trovare le forme (tante e creative) per contrastare e dire basta... così è troppo, così non si fa.

Marina Ferrari

---------------------------

23/11/2003

Indignazione

Volevo esprimere la mia indignazione per la censura del programma di Sabina Guzzanti. Non e' possibile tollerare una cosa simile!!!

Che altro dire? Bisognerebbe tanto per cominciare rifiutarsi di pagare il canone raifininvest...

A me sembra comunque che siamo fritti... e che la sinistra è veramente pietosa... quindi non ci resta che cambiare paese...

bye

Tiziano

---------------------------

23/11/2003

In un paese democratico

In un paese democratico non dovrebbero verificarsi certi fatti, sono sempre più sconcentrata e disgustata...

Ma viviamo ancora in un paese democratico?

Anna Maria (Imperia)

---------------------------

22/11/2003

Fuga

Io emigro da questa dittatura.

Paolo Madeddu

---------------------------

21/11/2003

Però non siamo in un regime...

Dal diktat di Sofia del Cav. Banana contro Biagi, Luttazzi, Santoro, al blocco della trasmissione di Massimo Fini (voce critica della destra, quindi oltremodo scomoda), dal taglio di Luttazzi da Baudo, al Tg1, unico TG in Europa, che non fa sentire l'invettiva anti-Shultz.

Adesso l'ipocrita "sospensione" di Raiot: però non siamo in un regime...

Ancora una volta è abissale la distanza che separa l'Italia berlusconiana dall'Europa democratica e dagli Stati Uniti. L'opinione pubblica deve ricevere solo le veline di palazzo. In Italia le voci che raccontano verità scomode e presentano una visione del mondo differente rispetto a quella che la maggioranza vuole accreditare vengono rimosse, cancellate, aggredite, diffamate.

Andrea Dessy

---------------------------

21/11/2003

Il sorriso della dittatura

Censura censura...


E' scandaloso tutto ciò che è accaduto a Sabina Guzzanti e a Luttazzi (leggo oggi su Repubblica), però se ci pensiamo bene il tutto è avvenuto con uno splendido sorriso del nostro amato presidente Berlusconi (per gli amici "duce").

Sicuramente avrà ordinato i tagli ed il blocco della trasmissione sfoggiando ad i suoi collaboratoriservischiavi uno smagliante sorriso... il sorriso della dittatura.

Mario (Potenza - Basilicata, la Regione dove le TAC le faranno mentre cammini in auto o se vai al mare lungo la costa Jonica)

---------------------------

20/11/2003

Si deve fare qualcosa!

Sottoscrivo pienamente quello che dice Rita M. ed aggiungo che non ci sono compromessi quando si attenta alla libertà di espressione e comunicazione.

E' da regime repressivo del peggior tipo violare così impunemente gli elementari diritti del confronto dialettico. Anch'io son'indignato e sempre più spaventato, e nemmeno io credo di avere una particolare tendenza alla drammatizzazione.

Si deve fare qualcosa!

Grazie

Cesare B. (Napoli)

---------------------------

19/11/2003

Repubblica delle banane

Vi scrivo perchè sono indignata e anche spaventata da quanto sta accadendo in questo paese... non credo di avere una eccessiva tendenza alla drammatizzazione se dico che non siamo troppo lontani dall'essere una repubblica delle banane in mano ad un faccendiere interessato esclusivamente ai propri affari personali, al cui servizio è riuscito a piegare le istituzioni, quasi (ad esclusione della magistratura comunista nonchè da manicomio) tutte!

Il caso di RAIOT non dovrebbe essere passato sotto silenzio perchè è un attacco alla libertà di espressione che proviene da questo tracotante potere dall'esterno (ma si può dire che MEDIASET sia all'esterno?) e dall'interno (evviva la libertà dei vertici RAI, servizio pubblico!).

Vi scrivo perchè non credo nell'indifferenza dell'arte (e della critica), credo invece che chi si occupa di cultura debba gridare molto forte nel momento in cui viene messo in discussione il diritto di ciascuno, nel rispetto della legalità, di esprimere il proprio punto di vista.

La Guzzanti ha parlato di fatti noti e documentati, si può condividere o meno le sue opinioni, ma credo che molti abbiano voglia comunque di avere quantomeno la possibilità di ascoltarle!

Grazie

Rita M.


Invia una lettera alla redazione

Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013